San Giorgio e il Drago

San Giorgio a cavallo, protetto da un’armatura completamente dorata, simbolo di luce divina, preziosità e vitalità, è in procinto di uccidere il Drago, essere mostruoso ed emblema del lato oscuro. Carlo Zoli interpreta una iconografia secolare che si rifà alla Legenda Aurea di Jacopo da Varagine, con il santo sauroctono in difesa della figlia del re libico di Selem; miracolo che condurrà alla conversione della popolazione.
La mano dell’artista ha abilmente plasmato tre figure intrecciate in una spirale che genera spinte pluridirezionali; l’eroe domina il mostro, piombando dall’alto in equilibrio sul suo destriero impennato; la bestia si contorce sulle sue membra prima di capitolare. Zoli coglie la dinamica dell’attacco che simboleggia gli istinti domati e messi al servizio della volontà. Compito dell’iniziato è di liberare la natura divina dell’anima prigioniera dell’ignoranza, degli istinti più ciechi e dell’attaccamento materiale.